Il giorno più bello

Il Tunari è un monte che domina la città di Cochabamba e raggiunge i 5000 metri (siamo in Bolivia).

Il 28 Febbraio 2006, su questo monte, con padre Maurizio e Marcellina ho vissuto una delle giornate più belle, più intense e più lunghe della mia vita.

Partenza in prima mattinata. Nel raggiungere i 4000 metri, con la jeep, ci siamo fermati più e più volte per scattare delle fotografie, per ammirare dei fiori, per fermarci presso dei piccoli laghetti di montagna ad ascoltare come il vento increspava l’acqua sulla riva.

Il silenzio assoluto lassù. Noi e la natura.

I lama! Che belli e che eleganti questi animali! Mi piace un sacco come si muovono, gli occhioni grandi con cui ti guardano. Sono così delicati e timidi!

E qualche comunità del posto, che abita in piccole casette costruite in sassi con tetti di paglia. Vivono della carne dei loro animali, lama e pecore, della lana che producono e di quello che la natura offre loro.

Ci siamo fermati per il pranzo di fronte ad un laghetto, con un panorama di montagne attorno favoloso! Mi sono munita di pranzo e mi sono allontanata un po’ dai miei compagni di viaggio. Era come se fossi sola! Il pranzo più silenzioso e più “alto” della mia vita. Che sensazione stupenda!

Dopo ci siamo concessi un’oretta di meditazione. Ho fatto silenzio, ascoltato il mio respiro, pregato e pensato molto a tutte le persone a cui voglio bene (quindi tutti voi che state leggendo sicuramente!). Ho ammirato orizzonti e respirato il silenzio, come mi ha suggerito padre Maurizio!!

A questo punto è iniziato il nostro ritorno a casa.

Appena avviati una ruota della jeep si è bucata. Ora, il fatto di essere da soli lassù è stato molto bello. Ma essere soli senza crick e senza chiave a croce (necessari per cambiare la ruota), è stato un po’ scomodo. Questo però mi ha permesso di vivere una giornata ancora più bella.

Con Marcellina di buon animo ci siamo avviate a piedi verso la valle. Dopo un’ora e mezza abbiamo visto lungo un’altra strada un camion in sosta. Trovato il proprietario gli abbiamo chiesto aiuto. Si è reso disponibile (pagandolo in anticipo!). Peccato che dopo aver raggiunto padre Maurizio e la jeep non è riuscito a togliere la ruota. Allora abbiamo contrattato che accompagnasse noi ragazze fin dove il cellulare di padre Maurizio avrebbe avuto segnale per chiamare i suoi confratelli.

Il viaggio in camion è stato piuttosto forte dal punto di vista emotivo! Stare seduti sulla cabina di un camion boliviano, dove l’autista doveva fermare il sedile con un palo di ferro ogni volta che saliva, ha messo un po’ di paura sia a me che a Marcellina (lei è una ragazza di Aiquile, piccolo paese dove sono stata). Soprattutto sulle curve, quando sembrava di “cadere giù”. Questo non mi ha distolto dall’apprezzare un tramonto stupendo sulle vette del Tunari. Immagini che sono rimaste tutte mie, visto che per una volta non avevo a disposizione una macchina fotografica.

Non è stato facile metterci in contatto con Cochabamba. Altri campesini ci hanno prestato il loro cellulare che però aveva pochissimo credito. Quindi non c’è rimasto altro che proseguire a piedi fin dove siamo riuscite a chiamare, il camion ci sarebbe costato altri soldi. Mentre aspettavamo venissero a prenderci per poi raggiungere la jeep e sistemarla, abbiamo deciso di camminare, per sentire meno il vento e il freddo della notte.

È stato a questo punto che ho vissuto un momento molto emozionante! Il cielo stellato!

Lontano ancora dalle luci cittadine ho tentato di spiegare a Marcellina cosa fosse una costellazione, e finalmente sono riuscita ad ammirare e riconoscere la bellissima Croce del Sud. Camminando nella notte abbiamo anche visto insieme delle lucciole. Davvero bello! Il cuore colmo di gioia per questa giornata stupenda!

Siamo rientrati con tranquillità, parlando io e padre Maurizio di tante cose. È stata proprio un’esperienza indescrivibilmente bella e profonda ed indimenticabile non solo per questi miei tre mesi in Bolivia, ma per tutta la mia vita!

Con tanta gioia nel cuore ecco la mia giornata più bella.

Premessa

Avete presente il giorno più bello della vostra vita? Come ve lo immaginate? Qual è?

Il matrimonio? La nascita di un figlio? Il raggiungimento di un successo professionale o personale? Un super viaggio?

Sono stata molto fortunata, perché nella mia esistenza ho già avuto modo di vivere il giorno più bello della mia vita.

Domani ne ricorre l’anniversario e vi farò dono del racconto di quel giorno.

Tutto è stato bellissimo, dal principio alla fine. Ogni aspettativa è stata abbondantemente soddisfatta, ogni sorpresa ed ogni cosa accaduta in quella giornata hanno contribuito a renderlo un giorno meraviglioso.

Stavo dall’altra parte del pianeta, ormai 11 anni fa…

Un impegno

L’impegno di una promessa, per un qualcosa di bello.

Richiede l’adesione ad una scelta che si concretizza nella quotidianità.

Quando si legano due esistenze, se due persone decidono di camminare insieme è fondamentale che per entrambe le parti al centro vi sia il bene comune. E con questo la scelta reciproca di custodirlo e prendersene cura.